lunedì 25 marzo 2013

Le domande..che fatica!!!


Quando abbiamo saputo alla morfologica che Maya aveva qualche difficoltà ci siamo un pò rinchiusi in noi stessi, l'abbiamo raccontato solo ai nostri parenti più stretti e agli amici più cari.
Non abbiamo voluto che i vicini di casa o amici di amici o parenti alla lontana sapessero che stavamo passando un periodo difficile. Non amiamo che le persone parlino delle nostre cose, commentino, chiedano e che le notizie che ci riguardano passino di bocca in bocca. Che poi capita sempre che quando la notizia vola di fiore in fiore ingrandendosi ad ogni passaggio diventa qualcos'altro.
La gravidanza è andata avanti e ho poi partorito praticamente quasi 3 mesi prima, la data presunta sarebbe stata il 9 aprile (se fosse andato tutto bene avrei ancora un gran pancione...) e invece ho partorito l'11 gennaio a 27 settimane + 5 giorni. Abbiamo continuato a non aggiornare troppe persone e per la paura che Maya non tornasse un giorno a casa con noi e per evitare le congratulazioni dei vicini, abbiamo appeso le ciocche rose in casa e non fuori e abbiamo sempre cercato di non incontrare troppe persone e a chi ci chiedeva dicevamo il minimo indispensabile.
Ora che la mia piccola Maya non c'è più, sto cercando di riprendere la mia vita in mano ma devo dire che non è semplice. Non è facile fare i conti con me stessa, mandare giù i brutti pensieri e metabolizzare quello che è successo. E' difficile riflettere, digerire e ripensare alla mia bimba e al percorso che abbiamo fatto con lei.
Quando esco ho un leggero timore delle domande che mi possono fare le persone che non sanno niente e che per pura curiosità o per altri motivi mi fermano in qualsiasi momento.

Questa mattina per esempio è bastato andare a fare la spesa per incontrare 3 persone che mi hanno buttato nella più brutta disperazione. Poverine, sono sicura che non l'hanno fatto apposta, non potevano sapere, ma io non sono una persona che liquida le persone con 2 parole ma spiego le cose con particolari e poi mi rovino la giornata. Al supermercato ho incontrato dei vicini di casa, una coppia sulla sessantina, due belle persone, che lavorano fuori città e che sono a casa solo il weekend e che mi hanno chiesto "Allora Francesca quando partorisci?Come sta andando la gravidanza?". Provate a pensare il mio stato d'animo e il raggelo che mi ha preso in quel momento, io che ero intenta a scegliere il prosciutto crudo al banco degli affettati. Ho raccontato loro quello che era successo al mio cucciolo e loro poverini non sapevano che dire, erano mortificati per avermelo chiesto e perchè non avendolo saputo non erano potuti starmi vicino e partecipare con affetto al mio dolore. Lui mi ha chiesto persino scusa per non avermelo chiesto prima ma essersi limitato a dei semplici ciao ogni volta che ci vedevamo nella stradina che porta a casa nostra.
Arriva poi una ragazza del supermercato a cui avevo raccontato qualcosa della nostra cucciola durante la gravidanza che mi chiede "Allora la piccola è tornata a casa?Hanno risolto?Come sta?". Avevo appena finito di raccontare alla coppia e mi sono rimessa a raccontarlo anche a lei.

Non ce la facevo più..volevo scappare e avere un elicottero che mi portasse direttamente in camera mia sotto le lenzuola dal punto in cui ero dentro al supermercato. Avrei voluto stare distesa sul mio lettone con un cuscino sopra la testa, balconi chiusi e porte chiuse, non sentire rumori e non vedere nessuno.
Poi per fortuna ho sistemato la spesa, mi sono buttata nei lavori di casa, ho preparato una cena favolosa e impegnativa per i miei due ometti e alle 12:30 sono andata a prendere il cucciolo all'asilo e tutto è diventato più rosa....MA CHE FATICA!!!

6 commenti:

  1. La perdita ci mette di fronte ad un vuoto incolmabile, un vuoto che non si può spiegare con due parole. La vita della tua piccola, seppur breve merita di essere racconta con ben più di qualche frase buttata là, anche se ti rivolgi a persone che conosci appena. La sua vita è stata breve, ma il suo ricordo sarà eterno, in te, ma anche in chi conosce la tua storia. Coraggio cara, per vivere ci vuole coraggio, per ricordare ci vuole forza, molta forza. Il tuo piccolo e tuo marito sono il tuo punto fermo.

    RispondiElimina
  2. A volte, pur se non per cattiveria, la gente e' inopportuna. Si parla senza riflettere e con leggerezza, questo non va bene, mai secondo me, specialmente di fronte ad un argomento del genere. Dopo tutto quello che è successo, hai tutto il diritto di non voler raccontare e parlare in ogni dove.

    RispondiElimina
  3. cara Francesca, anche io tendo a chiudermi quando ci sono cose brutte, ti capisco...e capisco anche la sensazione di volersi rannicchiare sotto le coperte...
    pero' sei stata grande, ti sei ripresa la giornata in mano e sei andata avanti...
    e andra' cosi' giorno dopo giorno...finche' non tornerai a sorridere con il cuore sereno come meriti
    darling

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara Darling..è bello sentirsi capite così e apprezzate!!

      Elimina
  4. Franci cara è faticoso affrontare le persone quando il cuore trabocca di dolore ma purtroppo il quotidiano va affrontato e da ciò che racconti si vede che sei una tosta anche se in certi momenti non lo pensi. Un fuori tema che spero ti regali un sorriso.fuori ti ho dato un premio nel mio post del 22 marzo ti abbraccio forte

    RispondiElimina
  5. Cara Francesca , sei davvero una donna forte e so che tutta questa forza scaturisce dall'amore grande per il tuo bimbo

    RispondiElimina